Il tatuaggio giapponese si caratterizza per i suoi disegni dettagliati e colorati, ispirati alla pittura dello “Ukiyo-e” focalizzata sulla ricerca della perfezione e della bellezza assoluta: tutti i dettagli e tutte le sfumature vengono curati nei minimi particolari, così come la scelta e la posizione del tatuaggio e il profondo significato dei soggetti.
I tatuaggi giapponesi vengono realizzati principalmente con la tecnica a mano chiamata “Tebori” su ampie zone del corpo: le sfumature in bianco e nero sono presenti quasi unicamente nello sfondo e i colori piatti, uniformi e molto saturi vengono utilizzati solo per i soggetti principali.
Il tatuaggio giapponese è una vera opera d’arte, unica e personalizzata: uno stile che rappresenta la cultura tradizionale nipponica molto antica in cui ogni disegno viene realizzato su misura per il cliente.
Il tatuaggio giapponese è uno stile che rappresenta una cultura molto antica, con radici che affondano nella più affascinante tradizione nipponica.
In passato si distingueva tra:
Lo stile Irezumi veniva eseguito dai funzionari come punizione per i criminali. Aveva quindi lo scopo di rendere immediatamente “riconoscibili” le persone che avevano commesso reati e i condannati, assumendo così una connotazione fortemente negativa.
Poco per volta però la pratica del tatuaggio in Giappone inizia a svilupparsi anche in altre sfere, come ad esempio tra i samurai che volevano esprimere la propria identità, i commercianti o tra gli amanti che si tatuavano un puntino nero sulle mani (questa pratica porta il nome di irebokuro) per indicare il loro pegno d’amore..
Nel periodo Edo (1603-1868), venne pubblicato un romanzo storico cinese (gli eroi-briganti Suikoden) che riscosse grande successo, tanto da suscitare l’interesse del grande artista Utagawa Kuniyoshi che si mise subito all’opera.
Le sue illustrazioni raffiguravano i protagonisti con corpi interamente decorati da questi tatuaggi che andavano da creature mitologiche a simboli religiosi.
Fu così che affascinò buona parte della classe operaia giapponese, che cominciò a farsi riprodurre questo tipo di tatuaggi sui propri corpi.
In questo periodo (fine 1800) ci fu la nascita dello stile Horimono, una forma d’arte tradizionale che si basava su disegni classici (draghi, fiori di ciliegio, onde e carpe) che rappresentava un lusso decorativo eseguito volontariamente sulla pelle umana, una pittura pura di cui si è fieri di portare per tutta la vita.
Allo stesso tempo, il governo giapponese vietò l’esecuzione di tatuaggi proprio per la loro associazione con il crimine.
Solo dopo la Seconda Guerra Mondiale, il divieto cadde e il tatuaggio iniziò, anche nel mondo occidentale, a diventare una forma d’arte sempre più apprezzata.
Anche la distinzione tra i due stili, poco per volta, ha perso il legame con il significato originale, in quanto l’Irezumi è diventato sinonimo per Horimono, perdendo così la sua connotazione negativa.
La tecnica tradizionale con cui vengono eseguiti i tatuaggi giapponesi si chiama tebori, che significa incisione a mano: i tattoo vengono eseguiti rigorosamente manualmente, con una bacchetta alle cui estremità vengono fissati gli aghi.
I tatuaggi giapponesi sono caratterizzati da linee fluide e dettagli minuziosi e ogni elemento assume un significato simbolico estremamente importante per il messaggio complessivo che il tatuaggio deve esprimere.
*Tatuaggi realizzati in Stile Giapponese, eseguiti dagli studenti della MTS
Lo stile del tatuaggio giapponese richiede una grande maestria artistica e precisione.
I tatuatori che scelgono di specializzarsi in questo stile devono avere prima di tutto una grande abilità artistica che comprende il disegno, la progettazione e la comprensione delle proporzioni del tatuaggio.
Inoltre, devono possedere una tecnica di tatuaggio impeccabile: mano ferma, estrema attenzione ad ogni punto e grande sicurezza nella pratica. Anche la padronanza delle tecniche di ombreggiatura è cruciale per dare profondità e dimensione ai disegni e creare effetti visivi accattivanti.
Inoltre, devono conoscere il simbolismo del tattoo giapponese associato ai vari elementi utilizzati, così da poter creare opere su pelle in grado di trasmettere significati specifici e culturalmente rilevanti.
I tatuatori che scelgono di intraprendere la strada del tatuaggio giapponese devono essere consci del fatto che viene richiesta una grande maestria e precisione. Questo comporta ad arrivare ad avere:
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Nelle 1000 ore di corso, suddivise tra lezioni in aula e pratica in laboratorio, gli studenti della MTS hanno anche modo di conoscere e approfondire il tatuaggio giapponese, guidati da Alessandro Zumaglini, detto ZUMA, che lavora come tatuatore da più di 20 anni ed è titolare di uno Studio dal 2007.
ZUMA è uno dei docenti della nostra Scuola, dove insegna l’antropologia del tatuaggio e lo stile di tattoo giapponese: la prima, serve agli studenti per conoscere e comprendere il contributo dato dai maggiori tatuatori mondiali nello sviluppo del tatuaggio, mentre le lezioni di stile giapponese conducono i ragazzi a progettare il disegno di un tatuaggio (su carta e con Ipad) e a sapere come metterlo su pelle.
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