Microdermal piercing: come si monta e le difficoltà nel realizzarlo

Nel mondo della Body Art, c’è una forma di piercing che sta guadagnando sempre più popolarità.

Stiamo parlando del Microdermal Piercing (anche chiamato “Dermal Anchor”), una pratica che consiste nell’applicazione di un piccolo gioiello senza trapassare la pelle: il gioiello viene infatti “incastonato” sul corpo, senza passare da parte a parte come i normali piercing.

Il Microdermal Piercing può essere applicato in diverse parti del corpo e ha scopo di ornamento, quasi a simulare un gioiello sul corpo per creare uno straordinario effetto visivo.

La sua caratteristica principale è che si tratta di un piercing non permanente e può essere rimosso solo da un piercer professionista.

Il Microdermal Piercing rappresenta l’evoluzione del classico piercing che tutti conosciamo.

Come viene eseguito a livello di procedura un microdermal piercing

Il Microdermal Piercing non richiede l’utilizzo di un ago

Per realizzarlo, si utilizza un biopsy punch, cioè un piccolo bisturi con punta circolare e impugnatura di plastica. 

Per prima cosa, il piercer individua il punto esatto dove  effettuare il microdermal, valutando che ci sia la quantità di tessuto necessaria per intrappolare il gioiello e lo marca con un segno.

In questo punto, tramite il biopsy punch, il professionista effettua un piccolo foro e asporta un minuscola porzione di pelle.

Si tratta di uno degli unici fori che non si eseguono attraversando il tessuto in modo orizzontale, ma verticale.

A questo punto, il piercer, aiutandosi con una mosquito, inserisce una placchetta in titanio con 3 fori a livello sottocutaneo in cui è avvitato e che rimane visibile un componente che può essere una piattina o una pallina, ma che solitamente è un brillantino.

Il gioiello è intercambiabile: è possibile avvitare e svitare per cambiare con estrema facilità il piercing, ma per farlo è necessario recarsi in uno studio di Piercing, in quanto servono degli strumenti appositi per la sostituzione del componente esterno.

Microdermal Piercing: le difficoltà nel realizzarlo e problematiche che possono insorgere

Il Microdermal Piercing non è più invasivo dei normali piercing, ma è da considerarsi un piercing temporaneo e non permanente come gli altri: per durare più a lungo, è fondamentale che il piercer che lo esegue sia specializzato in questo genere di Piercing e che il cliente ne abbia particolarmente cura.

Il piercer deve anche saper consigliare al meglio il Cliente che vuole eseguire questo genere di piercing. 

Infatti, se è vero che il Microdermal Piercing può essere fatto in qualunque area del corpo, è altrettanto vero che ci sono parti in cui è altamente sconsigliato

Ci riferiamo ad esempio a mani e gomiti, a zone soggette a troppi movimenti e alle articolazioni. La mancanza di tessuto provocherebbe “vita breve” al piercing e le zone troppo esposte rischiano di subire urti e impigliamenti che rovinerebbero il risultato.

Cura e consigli da dare ai clienti per la corretta guarigione del Microdermal Piercing

Anche la cura post piercing deve essere guidata con cura dal professionista che lo esegue.  

Prima di tutto, bisogna informare il Cliente che sono necessari circa 20, 30 giorni per la guarigione della ferita, durante la quale nei 3 fori del Microdermal crescerà tessuto e il gioiello verrà “ancorato” e ristabilizzato.

In questo primo periodo, a causa della ferita, non è rara la perdita di sangue, così come un leggero bruciore, gonfiore e rossore. Altrettanto normale è la fuoriuscita della secrezione linfatica (plasma del sangue, linfa e cellule morte).

É importante comprendere che questi fenomeni non indicano la comparsa di complicazioni, ma anzi sono il segno del processo di guarigione del piercing.

Inoltre, il piercer deve sempre consigliare la corretta cura da eseguire durante la guarigione, che consiste nel:  

  • disinfettare la ferita e praticare un’attenta pulizia quotidiana della parte
  • evitare colpi o traumi sul gioiello (durante la prima settimana è consigliabile tenere coperto il gioiello con un cerotto)
  • Non usare prodotti troppo aggressivi come alcool, acqua ossigenata o betadine
  • non dormire dalla parte dei piercing 
  • non agganciare oggetti sul gioiello 
  • evitare di immergere il piercing in acqua (mare, piscina, ecc.) a meno che l’acqua non sia totalmente pulita

Infine, è bene sapere che le posizioni più richieste sono zigomo, sterno, base del collo e fossette di venere.

I Corsi di Piercing della Milano Tattoo & Piercing School per diventare piercer professionisti

Il primo passo per diventare piercer professionista è seguire il Corso di Operatore di Piercing da 1500 ore, obbligatorio per Legge, per ottenere la Certificazione Regionale valida in Italia e in molti paesi Europei.

Alla Milano Tattoo & Piercing School questo corso viene svolto da uno Staff composto da 6 professionisti nel campo del piercing guidati da Dimitri Daleno, piercer di fama mondiale e con un’esperienza di quasi 30 anni nel settore.

Si tratta di un Corso professionale che fornisce un’istruzione di alto livello esclusiva a 360 gradi per apprendere tutte le competenze artistiche, tecniche e teoriche necessarie per eseguire piercing in modo sicuro ed efficace.


La MTS offre anche, a chi sogna di diventare Piercer professionista, il Corso di Piercing Tecnico.

Si tratta di un corso di 30 ore, suddivise in 4 giorni di lezione, per imparare le tecniche e le pratiche necessarie per diventare un piercer esperto.

Inoltre, il Corso di Piercing Tecnico della Milano Tattoo & Piercing School conduce gli Studenti a sviluppare le principali abilità chiave della figura professionale Operatore di piercing e ad acquisire conoscenze e strumenti per l’avvio dell’attività professionale di piercer.

Il prossimo corso di Piercing Tecnico della Milano Tattoo & Piercing School è programmato dall’11 al 14 Dicembre 2023 e i posti sono limitati.

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