Per fare in modo che il colore del tatuaggio attecchisca al meglio ed evitare effetti indesiderati, come lo sbiadimento, imparare come curare un tatuaggio è fondamentale.
Dobbiamo ricordare infatti che il tatuaggio è una forma di decorazione corporea permanente che, tramite ago, fa penetrare l’inchiostro nella pelle: durante l’esecuzione infatti avviene la penetrazione sottocutanea e intradermica di pigmenti di diverso colore per creare immagini e disegni indelebili che durano tutta la vita.
Questa penetrazione riguarda il secondo strato della pelle (Derma), che non è soggetto a sfaldamento o rigenerazione e, per questo motivo, rende la permanenza del pigmento duratura nel tempo.
Entriamo nel dettaglio e scopriamo:
- La cura del tatuaggio nelle ore successive all’esecuzione
- Come curare il tatuaggio nelle ore successive alla realizzazione
- Come prendersi cura del tatuaggio nel lungo periodo
- Cosa evitare durante la guarigione di un tatuaggio
- Come comportarsi in caso di infezione
Come curare il tatuaggio nelle ore successive all’esecuzione
La cura del tatuaggio inizia fin da subito: infatti, non appena terminata l’esecuzione del tatuaggio, è il tatuatore stesso a pulire e disinfettare la zona interessata e a coprirla con pellicola protettiva trasparente per proteggere il disegno da urti, batteri e agenti esterni.
Questa pellicola deve essere tenuta per un paio di ore (da 2 a 5) ed è il tatuatore, in base alla grandezza e alla zona in cui ha eseguito il tattoo, a dare indicazioni in merito.
Una volta rimosso questo “strato protettivo”, il tatuaggio va lavato accuratamente con acqua tiepida e sapone delicato, per rimuovere l’inchiostro in eccesso e ridurre il rischio di infezione.
Questa azione deve essere svolta semplicemente con le mani, evitando massaggi troppo irruenti con spugne o panni, così da non danneggiare il tatuaggio. Quando la pelle è completamente asciutta e sono passati 15 minuti, che permettono alla pelle di respirare liberamente, va nuovamente messa la pellicola protettiva.
Questa operazione di pulizia, durante la prima giornata post tattoo, deve essere ripetuta per 3 volte.
Questa operazione è possibile ripeterla per massimo 48 ore dall’esecuzione del tatuaggio, dopo di che è consigliabile interrompere l’uso della pellicola.
Come curare il tatuaggio nelle settimane successive alla realizzazione
Quando il tatuaggio inizia a guarire, si formano delle crosticine sulla parte tatuata che indicano che la pelle sta cicatrizzando. Si tratta di una fase che può durare fino a tre settimane e anche in questo caso sapere come curare il tatuaggio correttamente è cruciale.
In questo lasso di tempo è possibile non coprire più il tattoo con la pellicola, in modo da permettere alla pelle di stare a contatto con l’aria e accelerare la sua rigenerazione. Va però applicato un leggero strato di crema per la cura del tatuaggio (che deve essere consigliata dal tatuatore) circa tre volte al giorno, fino a quando il tessuto non è completamente asciutto, ma senza esagerare per non rischiare che la pelle non respiri.
Molto importante, a livello di cura, resta il lavaggio del tatuaggio, che va effettuato due volte al giorno con sapone neutro antibatterico, così come usare vestiti puliti ed in cotone a contatto con il tatuaggio ed evitare polvere e sporco.
Assolutamente sconsigliato toccare costantemente il tatuaggio (per evitare irritazioni o infezioni) e grattare o togliere le crosticine (perché si rischia di portare via il colore dove la pelle non è ancora rigenerata completamente).
Come curare il tatuaggio nel lungo periodo
Quando tutte le crosticine sono cadute e il tatuaggio è completamente asciutto e compatto, significa che è definitivamente guarito.
Questo però non vuol dire che si può smettere di prendersene cura. Infatti, il sistema immunitario continua a percepire i pigmenti di colore come corpi estranei e prosegue il processo di rigetto. Se non si svolgono azioni di cura sul tattoo, il rischio è che, con il passare degli anni, il tatuaggio tenderà a sbiadire gradualmente.
La prima cosa da fare quando il tattoo sembra guarito, è rivolgersi al tatuatore che lo ha eseguito per un controllo finale e per capire se serve qualche ritocco (che deve essere fatto dopo almeno quattro settimane dalla guarigione e non oltre, per evitare differenze evidenti nei colori).
Anche nel lungo periodo la zona del tatuaggio va sempre lavata con cura e idratata a dovere, così da garantire durata e perfetta colorazione.
Cosa evitare durante la guarigione di un tatuaggio
Il tatuaggio è una vera e propria ferita alla pelle provocata dall’ago e, per questo motivo, per cicatrizzarsi completamente e correttamente, richiede un tempo di guarigione specifico e una serie di cure da rispettare.
Ci sono poi alcune cose da evitare assolutamente non solo per ottenere un risultato impeccabile e non allungare il tempo di guarigione, ma anche per non rischiare di incorrere in infezioni e irritazioni evitabili.
Prima di tutto, durante i primi giorni è vietato esporsi al sole o a lampade abbronzanti: i raggi UV possono infatti causare sbiadimento dei colori e danneggiare la pelle delicata mentre si sta ancora rigenerando.
Anche le immersioni in acqua sono sconsigliate: no a mare, piscine, mentre sono consentite docce veloci. Questo permette di non esporre la pelle al rischio di attacchi batterici.
Molta attenzione va riservata alla pellicola protettiva con cui il tattoo viene coperto: se questa è perfetta nelle prime ore post esecuzione, è da eliminare in seguito, perché la pelle deve poter respirare ed essere a contatto con l’aria per poter guarire correttamente.
Il tatuaggio non va mai strofinato per non provocare irritazioni (e non vanno tolte le crosticine, anche se queste provocano prurito), non va mai lavato con detergenti aggressivi, ma solo con acqua o sapone neutro e non va mai idratato con prodotti non consigliati dal proprio tatuatore.
No anche alla vasellina: se in passato era la crema per eccellenza da utilizzare nel periodo di guarigione di un tatuaggio, oggi esistono creme più adatte e funzionali e, soprattutto, meno grasse e perfette per consentire alla pelle di traspirare.
Infine, meglio evitare il contatto con polvere o peli di animali, così come quello con materiali non traspiranti e abbigliamento troppo stretto e assolutamente vietato toccare il tattoo con le mani sporche, che possono trasferire batteri nella zona.
Consigli per la cura del tatuaggio in estate
Per quanto riguarda i tatuaggi fatti durante i mesi estivi, la procedura per la guarigione sarà identica a quella seguita durante il resto dell’anno.
E’ necessario, durante i mesi estivi, prestare attenzione al troppo sole durante le prime settimane e non entrare in contatto con l’acqua di mare o la piscina.
Consigliato, appena guarito il tattoo, è proteggerlo con una protezione solare molto alta, per evitare che la pelle ancora provata possa scottarsi facilmente.
Cura del tatuaggio: cosa fare in caso di infezione?
Nonostante una cura efficace e specifica, per un nuovo tatuaggio c’è sempre il rischio di infezione, causata generalmente da batteri, virus o funghi, ma anche dalla cattiva igiene della zona tatuata.
Prima di tutto, è però importante conoscere la differenza tra normale gonfiore, rossore e fastidi post-tattoo (che possono essere provocati dalla ferita o da una leggera allergia alla crema o alla pellicola protettiva) e dolore causato dall’insorgere di un’infezione.
In questo secondo caso, oltre a sentire l’area indolenzita e gonfia, si può notare la comparsa di pus, bolle, liquido e, in alcuni casi, febbre dopo qualche giorno dall’esecuzione del tatuaggio che continua ad aumentare facendo bruciare l’area interessata.
La prima cosa da fare è consultare il tatuatore che ha realizzato il tattoo. Se l’infezione è presente, è poi fondamentale rivolgersi ad un medico, in modo da ricevere la cura più adeguata e i farmaci necessari.
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