5 miti da sfatare sul Blackwork Tattoo

Quando si parla di Blackwork Tattoo si fa riferimento a quei tatuaggi caratterizzati da un uso esclusivo dell’inchiostro nero, sfruttato sia per creare effetti e contrasti intensi su disegni con poche sfumature, sia per ottenere il nero pieno.

Si tratta di uno stile che arriva da lontano e trae origine dalle antiche tradizioni tribali, dove veniva utilizzato per disegni molto marcati che raccontavano storie, leggende e simboli di spiritualità: il nero è infatti il primo pigmento che ha permesso di creare segni permanenti sulla pelle.

Si tratta quindi dello stile che, in qualche modo, ha dato inizio alla body art così come la conosciamo oggi, con il nero che continua ad essere il colore predominante nel mondo dei tattoo.

Il Blackwork Tattoo ha oggi alcune caratteristiche chiave, tra cui linee nette e decise, campiture nere piene, elementi grafici e forme semplificate e permette di dare vita a tatuaggi dal grande impatto visivo.

In questo articolo analizziamo quali sono i principali falsi miti su questo stile, cercando di dare delle risposte concrete alle domande più frequenti:

  1. Il Blackwork Tattoo non è adatto a tatuaggi minimalisti?
  2. Il Blackwork Tattoo può essere fatto solo in alcune parti del corpo?
  3. Il Blackwork Tattoo è uno stile monotono?
  4. Il Blackwork Tattoo sbiadisce più rapidamente rispetto ad altri tatuaggi?
  5. Il Blackwork Tattoo è molto doloroso?

1) Il Blackwork Tattoo non è adatto a tatuaggi minimalisti?

Uno degli errori più comuni è pensare che il Blackwork tattoo, utilizzando esclusivamente inchiostro nero, sia sinonimo di cupezza e stile dark e, di conseguenza, ideale solo per tatuaggi “strong” e molto impattanti. 

Non è affatto così. Anche se questo stile è perfetto per tattoo black full-body (tattoo importanti di medie-grandi dimensioni), in quanto si esprime al meglio con più spazio a disposizione, è altrettanto vero che il Blackwork è incredibilmente versatile e offre innumerevoli possibilità estetiche.

Il nero, usato per linee, effetti di ombreggiatura, trame e riempimenti, può quindi essere scelto anche per soggetti più delicati, con design molto puliti ed essenziali e, soprattutto, disegni di piccole dimensione.

Si tratta quindi di una tecnica che consente di ottenere anche tatuaggi minimalisti che garantiscono un look moderno ed elegante, senza bisogno di colori o dettagli complessi. Perfetti per chi cerca qualcosa di discreto ma significativo.

2) Il Blackwork Tattoo può essere fatto solo in alcune parti del corpo?

Come abbiamo spiegato sopra, il Blackwork tattoo è perfetto per tatuaggi  che ricoprono ampie zone del corpo, ma questo non significa che non sia adatto anche per disegni più piccoli che coinvolgono una precisa area.

Parliamo, ad esempio, dei tattoo full sleeve che decorano l’interno braccio o di quelli full leg, che prendono cioè tutta la gamba. Si tratta di tatuaggi meno estremi, ma comunque interamente tatuaggi con inchiostro nero.

Ci sono poi anche Blackwork Tattoo in singole parti del corpo: questo stile si può infatti realizzare ovunque, con gambe, caviglie, polsi e schiena come aree più popolari. 

C’è inoltre da dire che il Blackwork è spesso usato per cover-up di vecchi tatuaggi, grazie alla sua intensità e copertura. Inoltre, è possibile integrare o modificare un Blackwork con nuovi elementi, come dettagli in negativo, texture o disegni aggiuntivi.

Infine, è molto importante sapere anche che il Blackwork è considerato uno degli stili più inclusivi. Questo perchè l’inchiostro nero risalta su quasi tutti i tipi di pelle, indipendentemente dal tono e, di conseguenza, è un tatuaggio che può fare chiunque. 

3) Il Blackwork Tattoo è uno stile monotono?

Una delle credenze più legate al Blackwork tattoo è quella che lo vede come uno stile semplice e monotono, senza alcuna possibilità di personalizzazione o interpretazione.

Si tratta nuovamente di un falso mito, in quanto stiamo parlando di una tecnica che raggruppa più stili e, di conseguenza, consente di realizzare disegni tribali, geometrici, motivi naturalistici e tatuaggi ornamentali o surrealisti.

Il Blackwork offre inoltre una vasta gamma di tecniche per arricchire il design, come:

  • Dotwork: composizioni con puntini che creano texture e sfumature
  • Negative Space: l’uso di spazi vuoti per dare profondità al tatuaggio
  • Linework: linee sottili e precise per design eleganti e dettagliati
  • Pattern e texture: tecnica che consente di aggiungere dinamismo e movimento

Non solo: sfruttando il contrasto tra il nero intenso e la pelle, il Blackwork va anche a creare tatuaggi che catturano lo sguardo, in un gioco tra pieni e vuoti, luci e ombre che rende ogni opera unica e molto personale.

Si tratta quindi di uno stile incredibilmente dinamico e visivamente complesso.

4) Il Blackwork Tattoo sbiadisce più rapidamente rispetto ad altri tatuaggi?

Un altro vantaggio del blackwork è la sua durata

A differenza di quello che si può pensare, gli inchiostri neri e grigi sono tra i più resistenti. Questo significa che, se realizzati a dovere da un tatuatore professionista e se si seguono le regole di cura post esecuzione, i tattoo realizzati in questo stile tendono a durare più a lungo rispetto ai tatuaggi colorati.

Anche la definizione consente di avere un disegno sulla pelle che non sbiadisce: grazie alle linee forti e ai contorni spessi e dettagliati tipici del Blackwork, questi tatuaggi  rimangono molto intensi per anni e riescono a resistere di più.

5) Il Blackwork Tattoo è molto doloroso?

Una delle domande più frequenti sul Blackwork Tattoo riguarda il dolore. C’è infatti la credenza che sia un tatuaggio decisamente più doloroso rispetto ad altri stili, per:

  • l’uso intenso del nero con campionature piene (più passaggi nella stessa zona)
  • linee spesse e decise
  • tatuaggi complessi in ampie zone del corpo

Partiamo prima di tutto con il dire che, quando si tratta di tattoo, la percezione del dolore è un fattore variabile da persona a persona e dipende prima di tutto dalla zona del corpo in cui si va ad eseguire il disegno. 

Alcune aree, come costole, mani, piedi o collo, sono naturalmente più sensibili rispetto ad altre come braccia, cosce o spalle. Questo vale per qualsiasi stile, compreso il Blackwork.

Ciò che rende un tatuaggio più o meno doloroso è anche la sua dimensione e complessità: più questi fattori aumentano, più tempo sarà necessario per la seduta e, di conseguenza, maggiore è generalmente la percezione del dolore.

Infine, a fare nettamente la differenza tra un Blackwork tattoo doloroso e uno meno è ovviamente l’esperienza del tatuatore: chi lavora con precisione e grande manualità rende l’esecuzione molto più sopportabile.

Vuoi sapere di più?

Leggi il nostro approfondimento Come gestire il dolore durante il tatuaggio dei tuoi clienti

Tutto questo per dire che il Blackwork Tattoo, pur essendo uno stile più impegnativo, non è necessariamente più doloroso di altri

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Per ogni stile e tecnica gli studenti sono affiancati da docenti specializzati, tatuatori esperti che guidano il processo di apprendimento con un approccio pratico e coinvolgente.

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  • Esercitazioni creative su carta o iPad (fornito dalla scuola) per perfezionare il design e la composizione
  • Pratica su pelle sintetica per acquisire confidenza prima di lavorare su pelle umana
  • Tatuaggi su persone reali per applicare le conoscenze e creare il primo progetto completo su una persona

Questo approccio progressivo permette di garantire un percorso personalizzato e solido, che prepara ad affrontare qualsiasi sfida creativa nel mondo del tatuaggio. 

Non si tratta solo di imparare tecniche, ma di acquisire uno stile unico e una professionalità utile per tutta la carriera.

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*Foto copertina: tattoo realizzato dalla tatuatrice e Carol P.INK

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